Ragazzo ucciso a Napoli, un gioco e la pistola alla base della tragedia

09 nov 2024
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Tra le ipotesi quella di un gioco finito male. Una pista ancor più spaventosa. Due amici del diciottenne ucciso avrebbero raccontato alla polizia la dinamica dei fatti. Secondo fonti investigative stavano maneggiavano una pistola, la stessa da cui è partito il colpo mortale. Sul luogo dell'omicidio avvenuto in piena notte nel centro di Napoli, la polizia ha ritrovato un proiettile inesploso. Oltre ad aver sequestrato le immagini delle telecamere della zona. Chi indaga è convinto che Arcangelo Correra, incensurato, conoscesse chi gli ha sparato e sta cercando di ricostruire la vita del ragazzo, le sue frequentazioni, i legami familiari, le abitudini. Si è saputo, per esempio, che il giovane era cugino del baby rapinatore, il diciassettenne che, nell’ottobre 2020, insieme a Ciro De Tommaso, figlio di Gennaro detto ‘a Carogna, fu ucciso da un agente. Il fatto è avvenuto a pochi passi dall'abitazione di Correra. Il colpo lo ha centrato alla fronte. Quando è stato portato all'Ospedale Pellegrini era in condizioni disperate, è morto poco dopo, nonostante i tentativi dei medici di salvarlo. Pochi giorni fa sempre nel napoletano il diciannovenne Santo Romano è stato ucciso per un paio di scarpe alla moda calpestate. A sparare un diciassettenne reo confesso. Ora in tanti si chiedono cosa stia accadendo a Napoli, città sempre più teatro di episodi di violenza con ragazzi giovanissimi come protagonisti.

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