La loro amata insegnante è assente da mesi dai banchi di scuola perché sta curando un tumore che ha scoperto con enorme ritardo, 8 mesi dopo essersi sottoposta all'intervento e al successivo esame istologico. Maria Cristina Gallo è stata la prima a denunciare e a raccontare l'accaduto, permettendo alla Procura di Marsala di aprire un'inchiesta e di far conoscere la sua storia, sperando, ci aveva detto, di salvare altre vite. La ringraziano ora i suoi studenti. Le scrivono una lettera che verrà pubblicata da Il Giornale di Sicilia. "La nostra professoressa è il simbolo di una battaglia civile e morale che ci riguarda tutti" scrivono, "noi le siamo vicini non solo per affetto, ma per profonda ammirazione, perché continua a insegnare anche senza entrare in classe, perché la sua forza, il suo esempio ci stanno insegnando che la dignità passa anche attraverso la denuncia, che il silenzio davanti alle ingiustizie non è mai una scelta". Parole che hanno commosso Maria Cristina e che forse hanno dato coraggio agli altri 3.000 pazienti che come lei hanno aspettato quasi un anno per un referto, che a 200 di loro, ha diagnosticato un male in alcuni casi ormai incurabile. Una diagnosi che se fosse stata comunicata in tempo, forse avrebbe potuto permettere a molti di sperare in una guarigione. Invece alcuni pazienti nel frattempo sono deceduti. Le denunce si sono moltiplicate. Un'inchiesta è stata aperta anche dalla Procura di Palermo per accertare le responsabilità penali e amministrative di chi, tra incuria e negligenza, ha permesso che migliaia di pazienti oncologici venissero lasciati senza diagnosi per mesi, senza di fatto la possibilità di curarsi. Intanto, dopo le due ispezioni avviate dall'assessorato regionale prima e dal Ministero della Salute poi, la Regione Sicilia ha disposto la sospensione del manager dell'ASP di Trapani Ferdinando Croce.