I Carabinieri sono tornati nell'autofficina di Cadelbosco Sopra, a Reggio Emilia. Si cercano nuovi elementi per ricostruire l'omicidio di Salvatore Silipo, 28 anni. Un'esecuzione, quella di sabato scorso all'interno di questo capannone, secondo gli inquirenti: l'uomo è stato fatto inginocchiare e ucciso con un colpo di pistola alla nuca. In carcere il titolare dell'attività, suo ex datore di lavoro, Dante Sestito, 70 anni. Secondo quanto emerso, Sestito lo accusava di avere sottratto attrezzature dall'officina, lo avrebbe licenziato per questo motivo. L'incontro di sabato fissato per chiarirsi, poi la lite sfociata nell'omicidio. Il sospetto però, è che dietro possa esserci altro. Il cognome della vittima e del suo presunto assassino, sono legati alle inchieste di 'ndrangheta in Emilia Romagna e su questo, sono indirizzate le indagini. Silipo era il genero di Angelo Salvatore Cortese, collaboratore di giustizia e testimone chiave nei processi alla mafia calabrese. L'ipotesi è un regolamento di conti. Per ora Dante Sestito ha fatto scena muta davanti al Magistrato. La sua ditta di ricambi pneumatici, è al centro di un'inchiesta per associazione a delinquere finalizzata all'emissione di fatture false. Ora è accusato di omicidio e ricettazione della 44 Magnum utilizzata, risultata rubata.