In condizioni estreme, in lotta contro il tempo: i soccorritori, impegnati nella ricerca dei dispersi all’Hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una slavina mercoledì, lavorano senza interruzioni. “L’area è ancora ampia. Sappiamo che questa valanga ha un accumulo, una lunghezza di oltre 300 metri, la neve è alta in alcuni punti più di 5 metri e la stessa struttura dell’hotel è una struttura importante. Per cui, restano ancora parecchie aree da sondare e da censire”. La nebbia e poi la neve hanno impedito, per tutta la giornata, agli elicotteri di arrivare sul posto. “C’è un’emergenza slavine che continua a interessare la zona”. “Assolutamente. Quella è un’altra emergenza in cui siamo impegnati, che sicuramente non ti permette di lavorare bene, perché tu lavori e pensi, comunque, che da un momento all’altro possa succedere qualche altra cosa”. Si continua a scavare per tentare di individuare l’altra ventina di persone che ancora manca all’appello. E qui al centro operativo di Penne arrivano e partono le squadre dei soccorritori. “Pensiamo di trovarli tutti, bene o male, nella stessa zona. Ogni volta che togliamo macerie, troviamo sbuffi di vapore, calore e passaggi d’aria. Quindi, di per sé chi c’è lì sotto può essere tranquillamente ancora in vita”.