Il feretro arriva con una distesa di rose rosse e una foto dall'espressione serena. Del resto Roberto Cavalli, morto venerdì scorso a 83 anni, era consapevole di aver avuto una vita piena di soddisfazioni. Al centro la sua grande famiglia allargata: le mogli, i sei figli, l'ultimo di appena un anno. E poi la carriera. Ricordava, agli inizi, in una microscopica bottega della periferia di Firenze, la gloria di quel mondo, forse un po' effimero, ma che a lui è sempre sembrato meraviglioso, fatto di donne bellissime, stampe animalier e colori. Le sue parole: "Non ho mai cercato il successo, ma il successo ha voluto me", sono pronunciate nella Basilica di San Miniato dalla figlia Rachele. Lunghi e inediti applausi anche durante l'omelia di Padre Bernardo. L'affetto del mondo della moda e dello spettacolo. L'amica Afef da un ultimo bacio, i ricordi sono quelli degli amici dello spettacolo più avvezzi alle parole. "Come i grandi geni di questa città hanno fatto, penso sia stato un uomo che ha rivoluzionato il nostro senso dell'eleganza, del bello, del gusto. Un romantico, un cavaliere anarchico, con dei valori d'amore straordinari, antichi, meravigliosi". "Cavalli aveva un'anima internazionale ma un cuore fiorentino, per questo mi è sempre piaciuto".