Un fiume di soldi. milioni di Euro in banconote da 500 in contanti, impiegati ,secondo l'accusa, da Silvio Berlusconi affinché le ragazze che frequentavano le serate ad Arcore rendessero falsa testimonianza nei processi Ruby e Ruby Bis. Una presunta corruzione che porta la Procura di Milano nel terzo capitolo del cosiddetto caso Ruby a conclusione di una requisitoria durata due giorni a chiedere: sei anni di reclusione per l'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, cinque anni per Karima El Mahroug alias Ruby, sei anni e mezzo per il suo ex fidanzato, Luca Risso, e condanne comprese tra un anno e quattro mesi e cinque anni anche per altri ventotto dei ventinove imputati comprese le cosi dette olgettine, schiave sessuali, come le ha definite la PM Tiziana Siciliano; alle quali sostiene l'accusa per mentire in aula era stato garantito un reddito mensile da 2500 Euro e un alloggio. "Ragazze molto giovani, ragazze di provenienza modesta, ragazze a cui viene avanzata una proposta corruttiva da un uomo molto potente, difficile dire di no." Un fiume di danaro che nella requisitoria dei Pubblici Ministeri si trasforma anche in una richiesta di confisca per 22 milioni di Euro, di cui quasi 11 milioni nei soli confronti di Berlusconi, 5 milioni nei confronti di Ruby, 2,7 a carico di una ventina di ragazze che frequentavano Arcore. La Procura ha anche chiesto sequestri preventivi su tutte le somme e i beni da confiscare. "Non sono sorpreso, è un processo dove la Procura, da anni, continua con la prospettazione accusatoria, io credo che noi si abbia argomenti solidi, molto solidi." Un danno patrimoniale ma anche un danno di immagine per la Presidenza del Consiglio dei Ministri Parte Civile nel processo che, associandosi alle richieste dei PM attraverso l'avvocato Vanadia ha avanzato la richiesta di un risarcimento provvisionale da 10 milioni e mezzo.