La nuova direttrice Annalena Benini controlla personalmente l'allestimento del Salone Internazionale del Libro di Torino. Mancano pochi giorni e si lavora anche di notte per preparare tutti gli spazi in tempo per questa 36esima edizione, la più grande di sempre con 137mila metri quadrati complessivi, 14mila più del passato, 872 stand e 1160 editori, mai così tanti. Dal 9 al 13 maggio i padiglioni del Lingotto ospiteranno migliaia di visitatori e centinaia di scrittori con duemila eventi ed incontri anche sul territorio. "Quale sarà il suo marchio in questo Salone?" "Il mio marchio è la vita immaginaria, che è il titolo del Salone di quest'anno, la vita immaginaria è uno stato esistenziale, sentimentale di racconto della realtà attraverso tutte le forme della creatività." La Torre di libri di Confino, simbolo del Salone è già pronta, il Bosco degli scrittori sta prendendo forma così come tutti gli stand, il tedesco sarà la lingua ospite mentre la lectio magistralis di apertura sarà affidata al Premio Pulitzer Elizabeth Strout. Venerdì 10 maggio arriverà poi Salman Rushdie attesissimo con Roberto Saviano e come di consueto il Salone accoglierà migliaia di studenti. "Temete che le proteste che stanno toccando il mondo dell'università possano toccare anche il Salone del libro?" "Non lo temiamo, siamo molto tranquilli, il Salone è il luogo che dà la parola. Mi auguro che gli incontri non si trasformino in scontri. Il Salone è un luogo sano, di dibattito, di discussione, di racconto e non è il posto che toglie la parola.".























