L'incontro con il Governo è fissato per lunedì, ma i tassisti sono pronti ad altre 48 ore di sciopero se, spiegano, l'interlocuzione non sarà positiva. Un annuncio che arriva dal presidio di Roma, dove sono stati scanditi soprattutto slogan contro Uber, ma anche lanciati messaggi precisi verso l'esecutivo, considerato ancora poco sensibile alle richieste del comparto, un corteo, quello nella capitale, scandito da fumogeni e bombe carta iniziato con la contestazione contro il segretario dei radicali italiani Matteo Hallissey. Strattonato e buttato a terra, secondo il suo racconto, perché si è presentata alla manifestazione indossando una maglietta con la scritta "fermiamo le lobby liberalizziamo". Definendo inaccettabile che a causa di quella che chiama "questa casta", il Governo non garantisca i diritti dei cittadini ad un servizio pubblico efficiente. "Prima di tutto dobbiamo verificare quanti siamo in Italia, ok? Vedere cosa vogliono fare le città e quindi l'ANCI e cosa vuole fare il Governo rispetto al cappotto pubblico di linea e non di linea, perché se noi dobbiamo sopperire al problema del trasporto pubblico di linea è un conto, è una cosa permanente che rimarrà per sempre, se invece è una cosa temporanea perché in questo momento non ha i sindaci, perché al Governo non compensano le spese dei sindaci è un altro paio di maniche". Anche a Milano l'adesione all'agitazione è stata molto alta, affermano i sindacati presenti e a Torino sono stati circa 200 quelli che hanno hanno aderito al corteo. Sindacati che sottolineano come ci siano stati comunque dei taxi in circolazione garantiti per il servizio sociale di anziani e perché aveva necessità di salute, per gli altri file ai parcheggi, ma soprattutto a fermate di metro ed autobus, con il traffico in tilt soprattutto nel centro della capitale.