Una ripartenza a singhiozzo in molte scuole d'Italia. Dal ritorno in aula degli studenti in tante primarie l'orario prolungato è tuttora sospeso perché mancano gli insegnanti e così le famiglie sono costrette ad organizzarsi con tate e babysitter e anche con lo smart-working perché i bambini terminano le lezioni dopo mezzogiorno. “Tutto sommato va anche abbastanza bene, si riesce comunque a organizzarsi”. All'istituto comprensivo Morosini di Milano, scuola primaria e secondaria altamente inclusiva, ci sono oltre 60 ragazzi disabili e pochissimi insegnanti di sostegno. Un problema, questo, che riguarda anche molti altri istituti. Su Milano e provincia sono oltre 4 mila le cattedre vuote, di cui oltre 2 mila riguardano il sostegno. Per la primaria mancano oltre mille professori. In questo istituto dove siamo entrati l'organico è piuttosto carente per quanto riguarda i professori di matematica, materia, questa, che i ragazzi potranno studiare solo quando verrà nominato un docente. Una ventina gli insegnanti che mancano. Ma la scuola poteva organizzarsi diversamente dato che si sapeva che questo sarebbe stato un anno più difficile da far ripartire per l'emergenza del coronavirus? “La scuola intesa come singolo istituto non poteva fare assolutamente niente. Ha fatto il possibile per questa riapertura in termini di organizzazione, di ristrutturazione spazi, ma rispetto all'assegnazione dei docenti non è cosa che le compete se non in ultima analisi”. “La scuola, soprattutto la nostra scuola, ha fatto il massimo e ha fatto tutto il possibile per organizzare in modo tale che i bambini possano stare a scuola tutti i giorni e più ore possibili, anche con gli insegnanti, quei pochi insegnanti che hanno a disposizione”. “Io ho sentito che questa mattina dovrebbero sbloccare dal Provveditorato circa 1500 cattedre per la scuola primaria di Milano, che sono le cattedre effettivamente vacanti. Lo speriamo, però so che c'è anche, credo, un'azione legale nei confronti del Provveditorato per questi ritardi perché la scuola ha fatto tutto il possibile per quanto concerne la riapertura del plesso scolastico, invece il problema supplenze non dipende più quest'anno dalla scuola, bensì proprio dal Provveditorato”. Il Ministero dell'istruzione rassicura: verrà completata entro questa settimana la nomina dei supplenti annuali da parte degli Uffici scolastici territoriali.