"Parlilamo un attimo del racconto, dell'importanza delle parole in un racconto. Osso è un libro esplicitamente dedicato, innanzitutto, ai più giovani. Se dovesse scegliere la priorità, dal suo punto di vista, nella scrittura di un libro destinato innanzitutto ai più giovani, quale indicherebbe?" "Allora, la priorità, almeno per me, la priorità è stata provare a dimenticare che stavo scrivendo per i ragazzi, perché il rischio era di autocensurarmi pesantemente, perché ci sono dei pregiudizi nei confronti dei ragazzi. Quindi, evitare le cose troppo concettose, evitare le parole difficili, cosa che in sè è un giusto viatico, è giusto tenere presente che stai rivolgendoti a dei ragazzi, ma non troppo, perché se ti fai troppo condizionare, ripeto, ti autocensuri, quindi non ti avventuri in certi momenti anche psicologici del racconto che invece fanno parte della libertà di scrittura e della libertà di lettura".