Un’aggressione che avrebbe potuto sfociare in una più grave tragedia, senza l’intervento di un abitante del posto. Dintorni di Siena ore 15: l’autobus, partito dalla città, arriva al capolinea di Santa Colomba a Monteriggioni. A bordo c’è solo un diciannovenne ivoriano, un immigrato, che proprio nel centro di accoglienza di quella frazione era stato fino a qualche giorno fa, prima di esserne allontanato. Gli altri ospiti, gli operatori, lo avevano segnalato ai carabinieri come indisciplinato e violento, e il caso era passato alla prefettura. Si era, dunque, spostato alla Caritas cittadina e nel pomeriggio stava rientrando a Santa Colomba forse per recuperare della roba. Durante il tragitto, però, succede qualcosa: litiga con l’autista, probabilmente perché senza biglietto. Non era la prima volta: in tasca aveva una multa del giorno prima. Giunto a destinazione, scende dal bus, va al centro, prende un coltello da cucina e torna indietro, sale sul mezzo e accoltella il conducente. Tre fendenti, due alla pancia, di cui uno molto profondo, e l’altro al braccio. La vittima scappa, grida aiuto, un vicino corre in strada per soccorrerla. Il ragazzo, però, non ha finito: davanti a un locale prende un fiasco di vino in vetro e corre verso l’autista e il soccorritore, che se ne accorge per tempo, rientra in casa e chiama i carabinieri. Quando i militari arrivano, lui prima lancia la damigiana contro l’auto, poi va loro incontro pronto a utilizzare il coltello. Per fermarlo non bastano i proiettili esplosi in aria come avvertimento, bisogna sparargli a una gamba. Riesce ancora a fare qualche passo e butta via l’arma, prima di essere ammanettato. È ricoverato, ma sta bene. L’autista, dopo aver rischiato di morire, ora è fuori pericolo. I carabinieri dovranno ascoltarlo per ricostruire gli ultimi dettagli.