Sono serena, ha risposto così Silvia Romano al responsabile dell'antiterrorismo di Milano Alberto Nobili, che coordina l'indagine affidata al Ros che oggi l' ha sentita per circa un'ora e mezza, al vaglio dell'inchiesta aperta contro ignoti ci sono tutti i messaggi minatori, non solo i post sui social, ma anche alcune lettere, gli inquirenti hanno sentito anche la madre, dopo l'interrogatorio, la ragazza è rientrata in casa con la sua famiglia per osservare il periodo di quarantena prevista, intanto ha chiuso il suo profilo Facebook e la procura valuta che tipo di tutela darle. Il ritorno a casa di Silvia Romano è segnato dalle polemiche politiche e non solo, ma soprattutto dagli attacchi, presa di mira la sua conversione religiosa all'Islam, una conversione avvenuta spontaneamente ha detto la ragazza, appena giunta in Italia, una scelta, secondo la madre, dettata dalle condizioni in cui la figlia è stata tenuta. Provate a mandare un vostro parente due anni li e voglio vedere se non torna convertito ha commentato Francesca Fumagalli, che ora chiede silenzio e rispetto per la figlia rimasta nelle mani del più feroce gruppo terroristico dell'Africa per 18 mesi. Attacchi pericolosi li ha definiti l'ordine degli psicologi della Lombardia, rappresentano un pericolo grave per il suo benessere e la concreta possibilità di contribuire all'ulteriore trauma sul trauma, scrivono gli psicologi lombardi e mentre la politica si divide il ministro degli esteri di Maio ringrazia gli uomini e le donne dell'unità di crisi della Farnesina per il lavoro svolto.