24 agosto 2016, una scossa di magnitudo 6 fa tremare tutta la valle del Tronto, tra le provincie di Rieti e Ascoli Piceno, due giorni dopo viene colpita la provincia di Macerata, tra Umbria e Marche, alla fine di ottobre una scossa 6.5 tocca Norcia e Preci in provincia di Perugia. Una serie di eventi si sono abbattuti sull'Appennino centrale coinvolgendo anche le province di L'Aquila e Teramo, provocando circa 41.000 sfollati, 388 feriti, 303 morti. Uno sciame sismico durato fino al gennaio 2017 in un quadro complicatissimo anche per la violenta ondata di freddo e neve che aveva toccato tutta la zona. Le scosse sono state avvertite anche a Terni, Perugia, Roma, Viterbo, Pescara, Chieti, Ancona, Firenze, Arezzo, Napoli, Avellino, Isernia, Termoli. Dopo 6 anni la ricostruzione post sisma è entrata nella sua fase matura. 10.000 i cantieri dell'edilizia privata aperti, 365 le opere pubbliche terminate e altre 315 in fase di cantiere. Amatrice è il comune con i maggiori danni per oltre 1,3 miliardi di euro, seguita da Camerino e da Norcia. "Oggi abbiamo l'elenco preciso di tutti i cantieri privati che devono essere attivati, di tutti quelli pubblici, di tutte le chiese, 2.200, un numero impressionante o di tutte le scuole che abbiamo finanziato per intero, 450 scuole da ricostruire e da mettere in sicurezza in tutti questi territori. Ebbene il totale di questi interventi ammonta a circa, queste sono le cifre emergenti da stime approfondite, a 26 miliardi e mezzo". Entro la fine dell'anno, secondo il rapporto, tutti gli interventi previsti dovranno essere messi in opera, con la consegna e l'avvio dei relativi cantieri.