Operazione Ricostruzione al via. Pronti gli interventi urgenti per rimettere in piedi le aree del centro Italia colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto. Sono molte le misure previste nel decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri, un provvedimento varato subito dopo le dovute ricognizioni, le necessarie analisi e le valutazioni del Governo, del Commissario alla ricostruzione Vasco Errani e della Protezione civile. “Siamo di fronte ad un decreto che imposta pienamente la ricostruzione e che, con la legge di bilancio, troverà la piena copertura per la ricostruzione”. “Intorno ai 3,5 miliardi per la ricostruzione degli edifici privati e circa 1 miliardo per la ricostruzione degli edifici pubblici. Queste risorse sono già previste nella legge di bilancio”. Si tratta di un vademecum in cinquantatré articoli che fissano i capisaldi di tutti gli interventi per la ricostruzione e il sostegno alla ripresa economica delle zone colpite dal sisma. Vediamo quali sono i principali: risarcimento integrale per le case e gli edifici colpiti, prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, in pratica tasso zero, con un lungo periodo di ammortamento per evitare che le imprese lascino i territori colpiti, un sostegno ai lavoratori con la cassa integrazione in deroga per i dipendenti delle imprese coinvolte, rinvio di imposte e tasse per chi, privati e imprese, documenterà l’impossibilità del pagamento collegata al terremoto. C’è poi il capitolo legalità e trasparenza, per assicurare il massimo della regolarità nelle varie fasi. Il testo prevede, infatti, oltre all’attività dell’ANAC, l’autorità guidata da Cantone, che vi sia un’unica centrale che funga da supervisore, affiancata da quattro stazioni appaltanti, una per ogni regione colpita, oltre alla partecipazione del Ministero dei beni culturali e delle infrastrutture. Previsto poi un Albo delle imprese e uno dei professionisti. Infine, la governance, un raccordo, cioè, tra Esecutivo e territori interessati.