Nuovo ergastolo per Gilberto Cavallini, questa volta per concorso nella strage alla stazione di Bologna. L'ex terrorista di destra, appartenente ai nuclei armati rivoluzionari, già condannato diverse volte al carcere a vita per banda armata e per altri omicidi commessi tra il 79 e l'81, fornì il supporto logistico, secondo i giudici della Corte d'assise di Bologna, agli autori materiali della strage del 2 agosto 1980. Ospitò Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, già condannati in via definitiva a Villorba di Treviso. Si occupò dei documenti falsi e del trasporto fino alla stazione, fornendo un'auto. Secondo i familiari delle vittime, si tratta di una sentenza che rende giustizia. Cavallini e gli altri ex Nar, pur ammettendo tutti gli altri attentati della destra eversiva, si sono sempre dichiarati innocenti per la strage di Bologna. “Sono in carcere da 37 anni - ha detto Cavallini in aula poco prima della sentenza - galera che mi sono meritato, ma non accetto di dover pagare quello che non ho fatto. Non accetto la falsificazione della nostra storia. Se voi pensate - ha concluso Cavallini - che dei ragazzini di poco più di vent'anni siano gli esecutori di ordini di gruppi di potere come la P2 o la mafia, fare un grosso errore.” Per la strage di Bologna furono condannati nel 1995 in via definitiva, oltre agli autori materiali Mambro e Fioravanti, l'ex capo della P2 Licio Gelli, gli ufficiali dei servizi Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte e il faccendiere Francesco Pazienza, collaboratore del Sismi, per il depistaggio delle indagini. L'ultima condanna per l'esecuzione materiale era stata l'ergastolo per Ciavardini nel 2007.