Una terribile storia di abusi, minacce e violenza, fisica e psicologica, che arriva, ancora una volta, da Bari ai danni di una ragazzina di 16 anni violentata ripetutamente da due uomini di 45 e 69 anni, suoi vicini di casa, particolare questo non di poco conto, almeno per la Procura barese che ha deciso di impugnare gli arresti domiciliari concessi dal GIP ai due uomini indagati per violenza sessuale. Il PM aveva chiesto, infatti, il carcere per entrambi ritenuta la gravità dei fatti contestati e le esigenze cautelari legate sia al rischio di reiterazione dei reati sia di inquinamento delle prove. Per questo nei prossimi giorni proporrà appello insistendo sulla detenzione in carcere dei due. È il 31 maggio scorso quando una vicina di casa si accorge dei gesti morbosi che uno dei due uomini sta rivolgendo alla ragazzina, in quel momento in cortile con il suo cane. La donna avvisa, quindi, subito la mamma della sedicenne che finalmente trova il coraggio, tra le lacrime, di svelare ai suoi genitori le violenze subite per oltre un anno. Scatta la denuncia e iniziano le indagini dei Carabinieri. I racconti della ragazzina, supportati da foto, video e testimonianze, consegnano ai magistrati una storia dell’orrore. Quando la vittima aveva tentato di ribellarsi o di urlare per chiedere aiuto i due le tappavano la bocca, la immobilizzavano per violentarla a turno, minacciandola di morte per farla tacere. Le condotte dei due aguzzini – spiegano gli investigatori – sono risultate caratterizzate da una brutalità non comune e dall’assenza totale di pietà. Dagli atti di indagine emerge che altri ragazzini avrebbero subito le attenzioni morbose dei due baresi.