Aveva accusato i suoi genitori di averle tolto la voglia di vivere e subito dopo si era lanciata dal tetto del liceo classico che frequentava a Forlì. Per il padre e la madre di Rosita Raffoni è arrivata una condanna a 3 anni e 4 mesi per il reato di maltrattamenti e di 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, oltre al pagamento delle spese processuali. Assolto invece il padre dall’ipotesi di istigazione al suicidio. La Corte d’Assise di Forlì ha chiuso così il processo nei confronti dei genitori della studentessa morta il 17 giugno 2014. Quel giorno la ragazza lasciò un messaggio video sul suo telefonino dove muoveva pesanti accuse sui comportamenti dei genitori che l’avevano spinta a togliersi la vita. Un estratto del video girato sul cellulare era stato fatto sentire in aula a porte chiuse nel corso del processo. La sedicenne aveva sottolineato che i genitori non l’avevano mai capita, conosciuta, né accettata per quello che era. Nel video aveva anche manifestato il dispiacere di lasciare la vita spiegando che avrebbe voluto fare tante cose: andare all’estero, avere un ragazzo, rendere felice qualcuno. Poi l’accusa ai genitori e la richiesta di giustizia per la sua morte.