Con nonchalance timbravano il cartellino per confermare il loro ingresso al lavoro al Comune o per prestare servizio in una cooperativa di lavoratori socialmente utili, ma in realtà facevano tutt'altro abbandonando scrivanie e uffici e dedicandosi a faccende private. Succede a Castelbuono e Collesano, due piccoli centri in Provincia di Palermo. I Carabinieri della Compagnia di Cefalù, allertati dopo aver ricevuto un esposto anonimo, hanno iniziato ad indagare sui dipendenti comunali infedeli, acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza dei paesi, quelle piazzate ad arte dagli investigatori, e pedinando i sospettati. I Carabinieri hanno ricostruito i movimenti di 15 persone. Gli impiegati che timbravano e andavano via spesso si occupavano di svolgere faccende personali, ma, in alcuni casi, lasciavano il posto di lavoro per prestare servizio privatamente da un'altra parte. Decine gli episodi che sono stati documentati dai Carabinieri che hanno poi consegnato il materiale alla Procura di Termini Imerese che ha avviato l'inchiesta. Adesso per nove persone è scattata la sospensione dal servizio per otto mesi. Per altre sei, invece, è stato disposto l'obbligo di firma dai Carabinieri.