Ecco la delibera del Comune di Torino che ribadisce il divieto di fumare in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza, estendendolo però in ogni luogo all'aperto ad una distanza inferiore di cinque metri da altre persone senza il loro esplicito consenso. Divieto che riguarda anche le sigarette elettroniche. Così Torino diventa la seconda grande città in Italia, dopo Milano, aver attuato un regolamento restrittivo sul fumo all'aperto. A proporlo è stato il consigliere dei radicali, Più Europa, Silvio Viale, medico e militante di tante battaglie, dalla legalizzazione delle droghe leggere alla pillola abortiva ru486. Per i trasgressori del divieto di fumo all'aperto è prevista una sanzione di €100, e le critiche si concentrano proprio sulla reale possibilità di far rispettare questa norma. "Qualcuno mi dice: chi le fa rispettare? È ovvio che le multe saranno poche, come sono per quelli che non rispettano ..., ma non è che perché non vengono rispettate tu elimini la norma. La norma c'è e nei contenziosi sarà possibile chiamare un vigile darà la multa". Di certo la delibera ha suscitato molte polemiche in città: tra favorevoli e contrari la disputa continua. "D'accordissimo perché credo che sia ora che questa cattiva abitudine venga debellata. Fa male a tutti, all'ambiente, sporca, inquina". "Sono contrario perché io non fumo e non mi è mai venuto in mente di fumare, però questa volontà di dire alle persone sempre cosa è giusto fare, lo Stato etico, francamente è l'ennesima volta e basta, ecco, basta". "È chiaro che se una persona mi fuma addosso è come se io fumassi. Io sono un medico specialista in oncologia quindi glielo posso dire con sicurezza. Se tu hai una persona che ti fuma a fianco è come se tu fumassi dieci sigarette come le fuma lui". "Io ho appena finito di fumare una sigaretta. Cosa ci posso fare se una persona si avvicina a due metri? Cioè andiamo in giro col metro?".