Il cantiere che servirà per rimuovere i vagoni del Frecciarossa non è ancora stato messi in piedi, ci vorrà tempo. Prima tutta l’area dovrà essere dissequestrate e poi si potrà procedere. Le gru sono pronte, i mezzi in campo ci sono, ma nessun pezzo può essere portato via prima degli accertamenti irripetibili che i periti, nominati dalla Procura di Lodi, dovranno svolgere sul convoglio. Gli esperti sono gli stessi che hanno lavorato fra i resti di un altro treno, quello che deragliò a Pioltello, nel milanese, due anni fa. Oltre ai cinque operai, indagati per il disastro del Frecciarossa, c'è anche la stessa società per cui lavoravano i dipendenti, la rete ferroviaria italiana. I consulenti inizieranno al più presto le attività sul campo, dopo lo svolgimento di queste attività sarà possibile poi prendere in considerazione l'istanza di dissequestro dell'area, in maniera da far riprendere la circolazione. I cinque indagati, interrogati nei giorni scorsi, hanno riferito agli inquirenti di aver lasciato il deviatoio del binario in posizione normale, ovvero corretta. Secondo la Procura, invece, i lavori di manutenzione, avvenuti poche ore prima che il Frecciarossa transitasse, non sarebbero stati eseguiti a norma. Le indagini finora hanno accertato che il deviatoio era aperto verso il binario di servizio e questo ha causato il deragliamento. Nelle prossime ore potrebbero essere sentiti gli addetti della centrale dell'alta velocità di Bologna che hanno dato l'okay al passaggio del treno.