Erano almeno 5.000 in piazza, una folla con un'unica preoccupazione: la crisi tra Ucraina e Russia ed un'unica voce per dire no alla guerra. "C'è bisogno anche che le persone facciano sentire la propria voce perché non si può lasciare solo ai politici e ai governanti queste decisioni che riguardano la vita e il futuro di tutti noi." Dalle strade ai Parlamenti, dai Governi alle piazze viva la pace questo è il significato della manifestazione dice dal palco chi l'ha promossa, ottenendo anche l'adesione bipartisan della politica. "Una grande preoccupazione perché l'Europa sta vivendo in pace da molti decenni e una guerra in Europa sarebbe sconvolgente, non solo per gli ucraini e per i russi, ma per tutta l'Europa perché le guerre hanno sempre conseguenze che non possiamo misurare, per cui dobbiamo dare una spinta a tutti coloro che stanno lavorando politicamente e diplomaticamente per risolvere questa crisi nella pace." All'appello della comunità di Sant'Egidio hanno dunque risposto numerosi. "La guerra è inopinabile proprio, non è proprio pensabile abbiamo già tanti morti, ne occorrono altri? Ma poi sono tutti figli di mamma che vanno a morire per niente." "Sì, siamo molto preoccupati infatti siamo molto contenti di questa iniziativa perché sentivamo proprio il bisogno di fare qualcosa e di dire no alla guerra." In piazza ci sono anche Farid e Maria, lui è siriano, lei ucraina. "Sì quando avevo 13 anni è iniziata la guerra, per me la guerra è una brutta cosa, perché si brucia il futuro, si brucia tutta la vita." "Cosa facciamo se ci sarà davvero questa guerra, dove andiamo? Se non ci sarà luce e gas in un appartamentino piccolo cosa facciamo.".