Era probabilmente dai tempi della "guerra fredda" che non si assisteva a vicende di questo tipo, due ufficiali delle Forze Armate di due Stati diversi, che si scambiano informazioni riservate. In questo caso, uno russo, l'altro italiano, beccati in flagranza mentre quest'ultimo cedeva documenti militari classificati, cioè coperti da segreto, in cambio di soldi. Le indagini erano state avviate dall'AISI, l'Agenzia Informazioni per la Sicurezza Interna, con la collaborazione dello Stato Maggiore della Difesa e poi, proseguite anche sul campo dagli uomini del ROS dei carabinieri e sono stati proprio questi ultimi, a operare il fermo dell'ufficiale italiano, sotto la direzione della Procura di Roma, proprio mentre consegnava i file all'ufficiale russo in un parcheggio romano, in cambio di 5.000 euro in contanti, che i carabinieri hanno subito sequestrato. Si tratta di un capitano di fregata della Marina Militare, accusato di procacciamento di notizie sulla sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare e diffusione di notizie coperte da segreto. Non sarebbe la prima volta che passa informazioni riservate anche sulla NATO all'ufficiale in forza all'Ambasciata russa, la posizione di quest'ultimo è al vaglio dato il suo status diplomatico, intanto la Farnesina ha convocato l'ambasciatore mentre anche la Procura Militare ha aperto un fascicolo.