Scattano misure più severe negli aeroporti italiani per controllare gli arrivi dal Bangladesh. Alla decisione del Ministro Speranza di fermare i voli da Bacca, dopo che lunedì su 274 passeggeri atterrati a Fiumicino ben 36 erano risultati positivi, interviene anche l'Enac che ha invitato tutti i vettori a non imbarcare bangladesi sui voli per l'Italia. In effetti, su due aerei in arrivo in mattinata da Doha, scalo per chi parte dal Bangladesh, non c'erano passeggeri di quel Paese. A differenza di quanto accaduto ieri, quando su un volo dal Qatar di bangladesi ce n'erano 115. Bloccati a bordo, sono stati subito rimpatriati come altri 40 arrivati nelle stesse ore a Malpensa. Il problema, però, sembra più ampio. Si pensi, ad esempio, che degli altri 97 viaggiatori che erano ieri sull'aereo del Qatar, fatti sbarcare perché non bengalesi, cinque avevano il virus, come rilevato dai tamponi a cui sono stati subito sottoposti. Segno che appunto il rischio di contagi di ritorno d'importazione non è limitato al solo Bangladesh. C'è un problema di controlli anche in partenza, che in alcuni aeroporti extra Ue sembrano inesistenti. Nell'areoporto di Beirut non ci hanno misurato la temperatura, quindi quel tipo di controllo no, in realtà ben poco. Hanno misurato la temperatura? No, è un Paese abbastanza libero da questo punto di vista. Alle carenze degli scali esteri si tenta di ovviare con un maggiore impegno delle nostre autorità. Si è pensato di lasciare i controlli anche per i passeggeri che arrivano qui a Fiumicino, sia per i voli nazionali che quelli internazionali, quindi senza alcun disagio perché si tratta di misurazioni che avvengono attraverso termoscan sospese in alto, quindi talvolta i passeggeri non se ne accorgono nemmeno ma sono comunque tutti controllati. Certo, sarebbe auspicabile che i controlli siano fatti anche in partenza. Ma per evitare pericolosi focolai scatenati appunto da ingressi sul territorio di persone già contagiate, servono sicuramente anche altri interventi. La collaborazione innanzitutto dell'Unione europea, che il Ministro Speranza sta cercando di sensibilizzare con un appello a delineare nuove misure comuni, proprio per gli arrivi da Paesi extra Ue ed extra Schengen.