Il Veneto torna alla suddivisione dei comuni in aree di rischio, ma questa volta il Covid non c'entra. Zona bianca, gialla, arancione e rossa in base alle condizioni più o meno favorevoli alla circolazione del virus West Nile trasmesso dalle zanzare. I casi registrati sono oltre 200, la Regione in collaborazione con il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità ha varato un piano straordinario per contrastare la diffusione del virus. "Nelle varie aree dei vari comuni del territorio sono state mappate, a seconda della presenza di zanzare positive, delle trappole oppure di animali che sono serbatoio, i cavalli o gli uccelli..." In zona rossa quattro capoluoghi su sette, Venezia, Padova, Rovigo e Treviso. Il piano, oltre alla classificazione dei comuni in base al rischio contagi, prevede interventi straordinari contro le larve delle zanzare comuni, nelle zone arancioni e rosse, la disinfestazione dei siti più sensibili come parchi pubblici e ospedali e il rilancio della comunicazione alla popolazione per favorire l'adozione di misure di protezione individuale. "La prevenzione durante le ore serali, qui si tratta della culex non della zanzara tigre, che punge e quindi la prevenzione evitando appunto di esposti alla puntura della zanzara. Quindi con cute scoperta, usando repellenti e tutte le altre misure comportamentali che vengono raccomandate fortemente in queste ore del Piano straordinario." I casi sono in aumento ma i numeri per ora restano gestibili. Tra i contagiati il 20% presenta sintomi, l'1% sintomi gravi. "Le persone con una certa età, persone che hanno altre comorbidità sono più a rischio di sviluppare le forme importanti neuro invasive.".