Quanti soldi penderà Alitalia col Recovery Fund? Quando arriveranno e per cosa saranno usati? Il piano di aiuti europei prevede che il nostro Paese abbia 209 miliardi, il 28% del totale messo a disposizione. Di questi denari, quasi 82 saranno sussidi, in teoria, quindi, a fondo perduto. Poiché però per finanziare parte di questo maxi-piano anticrisi si attingerà al bilancio europeo, in realtà la somma che Roma avrà a titolo gratuito sarà più bassa. Bisogna, infatti, tener conto dei contributi versati alla cassa comune, proporzionati al peso economico di ciascun Stato. La parte restante degli aiuti, circa 127 miliardi, saranno invece prestiti, quindi con un inevitabile impatto sui nostri conti pubblici. Questi quattrini, reperiti emettendo bond comunitari, andranno infatti restituiti, ma in un tempo molto lungo, in 30 anni, ed entro il 2058. Inoltre i tassi saranno molto bassi, per cui, per fare un esempio, dovrebbero costarci meno dei nostri titoli di stato. La prima tranche del Recovery Fund arriverà l'anno prossimo, ma un anticipo potrebbe essere erogato prima secondo una tabella di marcia che dovrebbe assegnare il 70% delle risorse nel 2021-2022 e la parte rimanente nei quattro anni successivi. Per quanto riguarda l'utilizzo, i tre capitoli principali sono l'ambiente, la trasformazione digitale e le riforme. Roma dovrà, quindi, spiegare a Bruxelles come vuole spendere i soldi, specificando quanto abbozzato nel piano nazionale messo a punto dal Governo qualche settimana fa. Il ministro del tesoro Roberto Gualtieri assicura che un piano preciso e dettagliato per rilanciare l'economia è in gestazione e che sarà pronto a ottobre. L'Italia dovrà tener conto anche delle raccomandazioni che la Commissione fa a ogni Paese e che nel nostro caso riguardano il miglioramento del sistema sanitario, della pubblica amministrazione, della giustizia, della sostenibilità del debito pubblico e dalla lotta all'evasione fiscale, su cui abbiamo un poco lusinghiero primato. Tutte riforme che l'Europa ci chiede da tempo.