La prima tappa per il salvataggio di Alitalia va in archivio tra molte incertezze e qualche possibile colpo di scena, come il ritorno in pista di Etihad. Alle 18 è infatti scaduto il termine per presentare le manifestazioni d’interesse per l’ex compagnia di bandiera e ci vanno con i piedi di piombo i tre commissari nominati dal Governo non comunicando, in questa fase, i nomi dei possibili pretendenti. A sorpresa rispunta il nome di Etihad, la compagnia degli Emirati, principale socio di Alitalia. Aveva alzato bandiera bianca dopo il no dei lavoratori al piano lacrime e sangue dello scorso 24 aprile e ora si dice aperta ad esplorare tutte le opzioni per mantenere e potenzialmente rafforzare i legami con Alitalia. Per il resto, si va ad indiscrezioni, quelle circolate negli ultimi giorni e che vedrebbero l’interesse dell’americana Delta e di alcuni grandi fondi internazionali. Più defilata, invece, sarebbe la posizione delle compagnie cinesi che pure il premier Gentiloni ha provato a sondare nel recente viaggio a Pechino. A pesare potrebbe essere anche il limite previsto dalle norme europee per cui un vettore extracomunitario non può possedere più del 49% di una compagnia del vecchio continente. Di sicuro, per ora, ci sono le società non interessate. Ryanair e Lufthansa, ad esempio, si sono già chiamate fuori. E la road map disegnata dai commissari: da metà giugno chi ha manifestato interesse potrà visionare le carte di Alitalia per un mese e farsi così un’idea più precisa sullo stato di salute del gruppo. Entro fine luglio sono attese, quindi, le offerte vere e proprie ma non ancora vincolanti, quelle arriveranno entro settembre per aggiudicare Alitalia entro ottobre quando finiranno anche i soldi del prestito ponte concesso dal Governo.