Premere l'acceleratore e recuperare i ritardi e attuare in tempo le opere, anche attraverso maggiori poteri del Governo centrale. Con questo obiettivo incassa il via libera l'ultimo provvedimento voluto dal Governo sul PNRR, il piano varato durante la pandemia, finanziato quasi interamente dall'Europa che dopo le modifiche concordate con Bruxelles è lievitato a 225 miliardi. Il provvedimento, in pratica, è il trampolino di lancio per realizzare la rimodulazione voluto da Palazzo Chigi, tagliare tutti i traguardi previsti, entro il 2026, è fondamentale per poter centrare gli obiettivi di crescita economica previsti. Si introducono nuove regole per rendere più stringenti i controlli, permettendo, per esempio, il commissariamento da parte dello Stato per i cantieri in ritardo, ma nella discussione parlamentare si sono aggiunte misure non legate direttamente al PNRR, fra le novità quelle che riguardano la sicurezza sul lavoro, con la previsione di scrivere nuove norme per estendere la patente a punti ad altri settori oltre a quello dell'edilizia e inoltre l'applicazione, in caso di appalti e subappalti, delle tutele stabilite nei contratti più rappresentativi, firmati da imprese e sindacati. Con intento poi di sfoltire le liste d'attesa nella sanità si limita il ricorso ai medici gettonisti e si facilita l'assunzione degli specializzandi e di personale a tempo determinato, anche con contratti di collaborazione. A Cassa Depositi e Prestiti, il braccio finanziario dello Stato, sarà affidata la supervisione dei fondi del PNRR destinati agli alloggi universitari. Infine, dopo i rilievi dell'Antitrust, arriva un limite al potere di Poste nell'ingresso in PagoPa.