Chi pensava di sfuggire al caro carburante che torna a pesare di nuovo, proprio in questi giorni, sugli automobilisti delle tradizionali auto a benzina e gasolio, mettendosi al volante di un’auto elettrica, dovrà forse rivedere i conti sulla gestione del suo veicolo che ha bisogno di una presa di corrente. L’allarme arriva da Federcarrozzieri, l'associazione delle autocarrozzerie italiane, sugli aumenti delle ricariche alle colonnine sparse sulle strade del nostro Paese nell’ultimo anno. Mentre sui mercati internazionali il prezzo dell’energia è calato, in Italia risulta invece più costoso fare il pieno di elettricità con rincari che, sottolinea il Presidente Davide Galli, appaiono del tutto ingiustificati. Il rialzo, a due cifre, grava soprattutto sugli abbonamenti a causa delle modifiche delle condizioni decise dalle società, e per il venir meno delle offerte più convenienti di diversi operatori. Ma anche le tariffe a consumo hanno visto una crescita. Federcarrozzieri ha individuato alcuni esempi: per la ricarica Quick di Plenitude si paga un +8,3%, Enel X Way fa registrare un +19, A2A un +16. Di certo, però, questi aumenti di spesa vanno a colpire per il momento una piccola fetta di automobilisti. Lo scorso anno sulle oltre 40 milioni di vetture circolanti in Italia, quelle 100% elettriche e le ibride plug-in, sommate, arrivavano complessivamente solo all’1,1% del totale. Un mercato ancora piccolo e che rimane in attesa degli incentivi statali per poter crescere.