Dopo gli ambulanti, anche i balneari, e quindi le concessioni demaniali, chi gestisce le spiagge, i litorali italiani in sostanza, continuano a far discutere, perché? Perché si parla di questo numero: -4,5% i canoni demaniali che quindi i privati che hanno in concessione le spiagge devono pagare allo Stato, caleranno nel corso del 2024. Questo ha fatto tanto discutere, perché già questi canoni non è che siano altissimi, ma in realtà questa variazione è frutto di una legge che è in vigore da anni in Italia e che prevede che questi canoni siano rivalutati sulla base dell'inflazione sostanzialmente, e tiene conto anche dei prezzi alla produzione cioè all'inflazione delle aziende in sostanza, non quella dei consumatori che subiamo tutti i giorni al supermercato per farci intendere. E quindi la media tra questi due indicatori, in effetti, dà un valore negativo. Tenendo conto che l'anno scorso invece erano aumentati del 25%. Quindi, comunque, nel corso di due anni si tratta di un aumento, e qua si vede appunto, questi sono i canoni minimi pagati dai concessionari, dai gestori delle spiagge, minimi, e qua si vede appunto un salto in avanti, anche nonostante il calo del 2024. In totale quanto incassa lo Stato dalle spiagge, dalla gestione delle spiagge, circa 100 milioni di euro secondo la Corte dei Conti. Tanto o poco? Abbia messo a confronto i canoni, appunto 100 milioni di euro, e il valore aggiunto del settore, tra cui la voce più importante sono i profitti e diciamo che le due voci sono parecchio distanti, lasciamelo dire alla Corte dei Conti che, ricorda, nel 2021 ha ricordato, che i canoni attualmente imposti non risultano proporzionati ai fatturati conseguiti dai concessionari, visto poi che i dati sul settore chiaramente non sono così tanti. Si discute anche della durata di queste concessioni, perché sostanzialmente 2/3, più di 2/3, i 3/4 sono precedenti al 2010 e quindi anche si discute di come rinnovarli, lo Stato Italiano di fronte alle richieste della Commissione Europea, che diceva, insomma, secondo la Direttiva Bolkestein: dovete metterle a gara, dice che in realtà solo il 33%, 1/3 delle spiagge, sono concesse ai privati. Quindi non ci sarebbe questa scarsità di risorse. Il problema è che la Commissione Europea ha risposto a questo dato del Governo italiano, dicendo che in realtà questo calcolo contiene nel totale le coste rocciose, i porti con funzioni commerciali, le aree interessate da impianti petroliferi, le aree marine protette, insomma non posti in cui si possa effettivamente fare il bagno, e quindi cosa succede? Che i comuni stanno iniziando le gare, perché entro la fine dell'anno devono mettere a gara tutte le spiagge private, appunto, in questo momento in concessione.