“Questa guerra del Prosecco c’è o no?”. “Ma no. Io ho risposto a un’affermazione di Boris Johnson, peraltro fatta in Italia, in cui lui ha detto: signori, la libera circolazione delle persone per me non è una cosa che posso concedere quindi, per esempio, se voglio alzare le tasse agli studenti italiani in Inghilterra lo voglio poter fare. Credo che a voi non convenga comunque chiudere il mercato, perché vendete molto Prosecco. Io mi sono sentito di rappresentargli il fatto che quest’idea è un’idea che magari lui trova divertente, ma che io non trovo divertente, perché sono molto affezionato sia agli studenti italiani che al Prosecco, per ragioni diverse, perché sono due cose di eccellenza, i nostri cervelli, sia che siano in Italia che siano all’estero, e il nostro Made in Italy. Quindi, gli ho risposto che, se si fa bene i calcoli, questa cosa non gli conveniva”.