Proprio mentre si stavano aprendo i giorni frenetici nella crisi del Governo gialloverde, in Gazzetta Ufficiale veniva pubblicato il terzo ed ultimo decreto attuativo sul fondo di indennizzo per risparmiatori coinvolti nei crac bancari. Così gli oltre 200.000 danneggiati dai dissesti delle banche venete del centro Italia, i loro familiari o gli eredi, potranno fare domanda per essere risarciti esclusivamente on line, sul portale fondoindennizzorisparmiatori@consap.it, ma attenzione, entro e non oltre i sei mesi che decorrono dal 22 agosto 2019. Per accedere agli oltre 1,5 miliardi messi a disposizione del fondo per tre anni e che provengono dalle somme rimaste inutilizzate sui cosiddetti conti dormienti, le strade sono due. Quella del rimborso automatico e semplificato che coinvolgerà il 90% dell'intera platea e quella del rimborso semiautomatico per il restante 10%. Il primo binario, con precedenza ai pagamenti che non superano i 50.000 euro è dedicato a chi rispetta una delle seguenti condizioni. Reddito IRPEF sotto i 35.000 euro al netto di eventuali prestazioni di previdenza complementare erogate sotto forma di rendita, patrimonio sotto i 100.000 euro, assicurazioni sulla vita escluse. Ad essere rimborsati sia gli obbligazionisti subordinati che gli azionisti degli istituti posti in liquidazione, ma entro un tetto di 100.000 euro sul costo di acquisto dei titoli e con ammontare diversi. Il 95% delle somme perdute per primi, il 30% per i secondi. L'altro percorso è un po' più complesso. Chi non rientra infatti delle soglie di reddito o patrimonio dovrà presentare la domanda ad una commissione tecnica istituita presso il Ministero dell'Economia, formata da nove esperti che dopo un processo di verifica dovranno determinare, tra l'altro, la misura del rimborso.