160 milioni di riduzione dei costi per l’anno appena iniziato, il 2017, oltre ai tagli al personale, che andranno specificati nel dettaglio nelle prossime settimane. L’ultimo Consiglio di amministrazione di Alitalia, presieduto dal presidente Montezemolo, ha nominato i due advisor, le due società di consulenti che affiancheranno l’ex compagnia di bandiera nel costruire il piano di rilancio. Il 2016 avrebbe dovuto essere, secondo l’ultimo piano approvato, l’anno del ritorno al pareggio di bilancio. Così non è stato. Anzi, si è chiuso con un rosso di quasi 500 milioni di euro. È più o meno la cifra che servirà per evitare una nuova crisi, come quella del 2008. Allora pagò lo Stato, che era primo azionista. Stavolta toccherà ai privati. 300 milioni li metterà Ethiad. Gli arabi sono partner e primi azionisti di Alitalia. Gli altri 200 milioni circa dovrebbero arrivare dalle banche sotto forma di nuove linee di credito, mentre i vecchi crediti, tra cui anche uno del Monte dei Paschi, saranno convertiti in azioni. Molto probabile che il piano preveda anche degli esuberi. Il numero non è ancora definito. Le voci parlano di 1600 unità. “L’azienda è stata mal gestita”, ha tuonato pochi giorni fa il Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda.