L'accordo dovrebbe essere chiuso già nelle prossime ore, e comunque prima della riapertura dei mercati, per scongiurare un effetto contagio. Credit Suisse, la banca elvetica reduce da anni di perdite di bilancio, 7,3 miliardi solo nel 2022, con un calo di depositi da 10 miliardi al giorno, nell'ultimo periodo, secondo il Financial Times sarebbe in trattative avanzate per essere acquistata dalla UBS, la più grande banca svizzera fino a ieri sua rivale. Per la potenziale acquisizione della banca, che da inizio febbraio ha lasciato sul terreno oltre il 30% del suo valore di borsa ed è scesa a una capitalizzazione di 8 miliardi di franchi svizzeri, UBS starebbe cercando di ottenere garanzie governative per circa 6 miliardi di dollari, con all'orizzonte un ipotetico taglio del personale di 10mila unità. Numeri che potrebbero ovviamente cambiare mentre i colloqui sono ancora in corso. Le autorità stanno vagliando la struttura legale dell'accordo, soppesando le molteplici garanzie che UBS avrebbe chiesto per lanciarsi in questa operazione. In base alla normativa svizzera, la banca dovrebbe concedere agli azionisti 6 settimane per consultarsi sull'acquisizione, ma a causa della delicatezza della situazione è probabile vengano utilizzate misure di emergenza in modo da poter "saltare" il periodo di consultazione e approvare l'accordo senza il voto degli azionisti. Una corsa contro il tempo, prima che riaprano i mercati.