Decreto agosto, bonus consumi con pagamenti tracciabili

03 ago 2020
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Il Decreto Agosto, allo studio del Governo e che dovrebbe essere varato in settimana, punterà a sostenere imprese e lavoro, ma, ed è questa la novità, anche i consumi. All'interno dei 25 miliardi di ulteriore deficit, autorizzato dal Parlamento, per finanziare i vari provvedimenti dovrebbero così trovare spazio anche il bonus per gli acquisti da almeno 2-3 miliardi complessivi. L'idea è quella di dare ossigeno ai settori che fanno ancora fatica a ripartire come: bar e ristoranti in difficoltà per l'assenza di turisti stranieri e per lo smart working che in molti casi ha annullato la pausa pranzo dei lavoratori, ma molto probabilmente sarà rivolta anche all'abbigliamento ed agli elettrodomestici in forte sofferenza, anche se il perimetro delle tipologie di prodotti da incentivare deve essere ancora definito, così come i meccanismi, la durata di tutta l'operazione che potrebbe, almeno in prima battuta, andare avanti in 5 mesi per terminare a fine anno. Di certo gli sconti da determinare nell'importo ci saranno, ma solo se si paga in modo tracciabile con carte di credito e bancomat. Viene così rilanciata quella misura anti-evasione di disincentivo al contante come il Bonus Befana della scorsa manovra che sarebbe dovuto scattare quest'anno per poi far arrivare i primi rimborsi ad inizio gennaio del 2021, ma l'emergenza virus ha fatto rinviare tutto. L'incentivo, anche in questo caso, potrebbe basarsi sul cashback, cioè sulla restituzione, direttamente sul conto corrente del consumatore, di una quota di quanto speso o uno sconto sull'IVA, sottoforma di credito d'imposta o detrazione da godere l'anno successivo. Non è noto al momento se i bonus saranno per tutti o se verranno fissati dei limiti di reddito per favorire le fasce medio-basse, ma il pacchetto più cospicuo del decreto agosto, circa 13 miliardi su 25, sarà quello legato al lavoro e ammortizzatori sociali. I nodi da sciogliere sono il prolungamento selettivo della Cassa Integrazione per i settori che hanno avuto perdite più forti. Il blocco fino a fine anno dei licenziamenti, che però potrebbero essere consentiti, in caso di chiusura definitiva o fallimento delle aziende, la decontribuzione delle nuove assunzioni e i nuovi sostegni a lavoratori stagionali.

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