Il Superbonus e le altre agevolazioni edilizie continuano a riservare amare sorprese ai conti pubblici e di conseguenza a complicare i giochi per la prossima manovra. L'Istat ha rivisto al rialzo la stima del deficit in rapporto al prodotto interno lordo per l'anno scorso, si è attestato al 7,4% rendendo da questo punto di vista l'Italia il Paese europeo messo peggio. La revisione non incide sulla previsione del Governo, rassicura il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti convinto che gli aggiustamenti di bilancio siano alla portata, che la riduzione del debito sia fondamentale ma anche che bisogna salvaguardare l'inclusione sociale. Parole pronunciate durante l'audizione in Parlamento sull'ultimo documento di economia e finanza, privo degli interventi che Palazzo Chigi vuole adottare perché rimandati a dopo il voto europeo di giugno e alla definizione delle nuove regole comunitarie. Appare sempre più probabile che Bruxelles apra una procedura contro Roma per i conti fuori posto con la conseguenza, nota all'ufficio parlamentare di bilancio, di dover accelerare le correzioni. Occhi puntati sul debito che preoccupa la Corte dei Conti per il rischio alla stabilità al nostro sistema economico. In questo quadro aggravato dalle incertezze geopolitiche sono pochi gli spazi per rinnovare le misure bandiera del Governo, a partire dalla conferma nel 2025 dello sgravio dei contributi per i dipendenti per il quale servirebbero oltre 10 miliardi. Un ulteriore proroga temporanea accrescerebbe l'incertezza, fa notare la Banca d'Italia che si aspetta una crescita inferiore a quella indicata da Palazzo Chigi, preoccupati i sindacati soprattutto per la riforma delle pensioni che si allontana. E su tutto pesa la variabile del PNRR, la sua tempestiva attuazione, evidenzia Confindustria, presenta numerose incognite.