Tra il 2000 e il 2019 il fisco italiano ha emesso cartelle esattoriali per oltre 1000 miliardi. Ma appena il 13,3% di questa somma è entrato nelle casse dello Stato. A fare il punto sul recupero di imposte e contributi non pagati è la Corte dei Conti, basandosi sui dati dell'agenzia delle entrate. Si passa da percentuali di incasso vicine al 30% nel 2000 per poi arrivare, dopo vari alti e bassi, a meno del 2% nel 2018 e nel 2019 anche a causa delle rateizzazioni legate alle sanatorie. In compenso nel 2019 sono triplicate le cosiddette ganasce fiscali, cioè il fermo amministrativo dei veicoli, e i pignoramenti sono aumentati del 40 %. Dai dati emerge anche che sono i grandi evasori quelli dai quali si riesce a recuperare di meno, dal 2008 al 2019 su 302 miliardi da riscuotere relative cartelle sopra i 100000 euro, l'incasso è stato di appena 8,2 miliardi, il 2,7%. Per le cartelle sotto questa soglia, sono stati invece riscossi quasi 32 miliardi su 166 dovuti oltre il 19%. In totale mancano ancora all'appello 954 miliardi, ma di questi, meno di 80 hanno concrete possibilità di essere ancora recuperati, gli altri fanno riferimento a soggetti falliti o ditte cessate o contribuenti che risultano nullatenenti.