Che si fosse a un passo dalla rottura era nell'aria. Ora l'indiscrezione prende corpo: il Governo italiano e Unicredit sarebbero pronti a interrompere i negoziati su Monte dei Paschi. L'Esecutivo infatti ritiene eccessiva la richiesta di Unicredit di una ricapitalizzazione di oltre €7 miliardi perché renderebbe l'operazione troppo punitiva per i contribuenti italiani. I principali ostacoli all'origine dello stop sarebbero la diversità di vedute sulle dimensioni e sui costi dei tagli di posti di lavoro nonché il modo di calcolo di Unicredit degli adeguamenti del valore sulle passività di MPS. Di fatto i crediti deteriorati e le pendenze legali verrebbero lasciati allo Stato che, peraltro, ha già iniettato €5,4 miliardi nelle casse della banca senese appena quattro anni fa. I dettagli del probabile mancato matrimonio escono a quattro giorni dalla data entro cui Unicredit chiede di tracciare un accordo quadro e avere chiarezza sul futuro che dovrà essere con o senza MPS. L'attenzione ovviamente è massima anche da parte del Governo. Interpellato a Bruxelles sull'argomento Draghi ha fatto capire di essere lontano dalla partita ma, secondo alcuni, avrebbe un piano B e sarebbe pronto a chiedere a Bruxelles un'estensione del termine ultimo per vendere la quota di Monte dei Paschi. Il che darebbe un po' di tempo al Tesoro per trovare una soluzione alternativa.