"Ce lo dice chiaro, il Green Pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività economiche. Senza vaccinazione, si deve chiudere, tutto, di nuovo". Bastano queste due frasi pronunciate da Mario Draghi, per capire che dietro all'estensione dell'utilizzo della Certificazione Verde e all'invito agli italiani a farsi iniettare le dosi contro il Covid, non ci sono solo ragioni di salute. Il Presidente del Consiglio assicura che la nostra economia va bene ma, senza i nuovi provvedimenti, la pandemia, di nuovo in espansione, potrebbe costringere a mettere i lucchetti come nei mesi scorsi. A rischio, dunque, c'è la ripresa che, dice Draghi, va meglio di altri Paesi. L'Italia, quest'anno, dovrebbe crescere di circa il 5%, un valore secondo le previsioni europee, superiore a quello della media continentale, di: Germania, Olanda e Portogallo, ma inferiore di un punto, rispetto a: Francia e Spagna. Già quest'anno, molti Stati torneranno ai livelli precedenti alla pandemia, ma non l'Italia. Per noi l'orizzonte, è il 2022, quando gli aiuti del Recovery Fund, di cui ci spetta la festa più grande, potrebbero spingere di più, il prodotto interno lordo. Quando si parla di ripresa, bisogna tener conto anche di quanto profonda sia stata la recessione che l'ha preceduta. Il Covid ha mandato al tappeto l'Europa e, l'Italia, è tra i Paesi che ha sofferto di più. Il PIL è precipitato dell'8.9%, solo la Spagna è andata peggio, gonfiando il nostro debito pubblico. Ci sono segnali di miglioramento, su base annua, della nostra industria, dell'edilizia e delle esportazioni. Sono dati che fanno ben sperare, ma la ripresa è ancora fragile, il virus potrebbe mordere con maggiore aggressività. Ecco perché Draghi, non esclude la necessità del passaporto vaccinale, per entrare nei luoghi di lavoro. "Ci stiamo pensando, è una questione complessa e comunque una questione da discutere anche con i sindacati".