"Alcune delle aziende italiane ricorrevano anche a autisti di provenienza ucraina. Questi stanno venendo a mancare, quindi ci sono dei problemi chiaramente di questo tipo." È solo uno dei tanti problemi che la guerra in Ucraina sta creando, in un settore importante e altamente strategico, come quello della logistica e dei trasporti. Ma non solo, a pesare è soprattutto l'aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti, dovuto alle pesanti tensioni geopolitiche globali. Si è parlato soprattutto di questo, al Let Expo Logistics Eco Transport, la prima e più grande fiera in Italia dedicata al trasporto e alla logistica sostenibili. Un evento organizzato da Alis, un'associazione che conta su un network di 1.800 aziende associate, sparse un po' in tutta Italia. Un'occasione per aprire un confronto con le istituzioni per provare a individuare un percorso condiviso, per uscire da una situazione difficile che vede, tra le altre cose, un numero sempre maggiore di autotrasportatori, fermare i propri mezzi, per manifestare contro il prezzo della benzina. "C'è il rischio che nei scaffali dei supermercati non arrivano i prodotti. Quello che, per esempio, sta avvenendo in Sardegna, dove alcuni trasportatori hanno bloccato tutti i porti, è un'azione assolutamente pericolosa. Abbiamo esortato più volte le compagnie di autotrasporto locali a capire, a comprendere, che questi non sono i modi, né i tempi e né i luoghi, perché l'Italia non può avere, in questo caso la Sardegna non può avere, un blocco del comparto." Vero è, che è necessario un intervento, con Alis che ha chiesto, tra le altre cose, una riduzione di 30 centesimi sulle accise. Senza, il settore della logistica rischia di non farcela.