Sì l'inflazione sta salendo e sì sono soprattutto i prezzi dell'energia a far aumentare il costo della vita. Le conferme arrivano da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea. A settembre per i paesi dell'area euro +3,4% rispetto a un anno fa, +3,6% per l'intera Unione. Siamo ai livelli più alti dal 2008, da quando col crack della Lehman e la crisi prima finanziaria, poi dell'economia reale la recessione fece cadere la domanda di beni e servizi. Ora invece siamo in fase di forte recupero post pandemia e la ripresa di produzione e consumi spinge sui prezzi, basti ricordare che a settembre 2020 lo stesso dato segnava -0,3%. La domanda aumenta più velocemente dell'offerta e le industrie chiedono sempre più energia per aumentare la produzione, da qui l'impennata dei prezzi delle materie prime energetiche è la componente che più di ogni altra sta determinando l'inflazione, +1,63% ben davanti a servizi, beni industriali non energetici, prodotti alimentari. Per le stesse dinamiche aumenta anche il prezzo della benzina spinto dalla corsa del petrolio, quotazioni raddoppiate nell'ultimo anno e la soglia dei 2 euro al litro al distributore è ormai vicina. I dati Eurostat alimentano quindi l'allarme per futuri ulteriori aumenti delle bollette di luce e gas col Governo italiano che studia un fondo ad hoc da 1 miliardo per contrastare o almeno alleviare i rincari. Spinta sui prezzi ok, ma anche sulla ricerca di energie alternative. Secondo uno studio dell'ufficio federale di statistica tedesco, le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 19,7% del consumo finale lordo di energia nell'Unione nel 2019, nel 2009 eravamo al 13,9%, sono 5 punti e mezzo in più in 10 anni, per la transizione bisogna decisamente accelerare.