Italia già in linea con il nuovo Patto di stabilità fino al 2027

24 apr 2024
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Sì perché visto che il patto di stabilità è in via di approvazione, molti si chiedono quale sarà l'impatto sui conti pubblici italiani e se sarà necessaria una manovra correttiva o meno. Su questo, la politica si divide, ma in realtà il patto di stabilità, per quanto molto complicato, è abbastanza chiaro. Allora, andiamo a vedere quali saranno le nuove regole che entreranno in vigore partiamo da una vecchia regola che rimane, quindi deficit che deve essere sotto il 3% del PIL e il debito pubblico sotto il 60%. L'abbiamo evidenziato perché questa è la regola aurea, appunto, nei trattati europei. Altre due se ne aggiungono a due salvaguardie per i paesi più indebitati come Italia, il deficit che in realtà deve tendere all'1,5, non al 3, per creare un cuscinetto, il debito pubblico in calo di un punto percentuale all'anno. Attenzione, per l'Italia in realtà, le ultime due regole non varranno per i primi anni perché l'Italia, con ogni probabilità lo ha annunciato lo stesso ministro Giorgetti, subirà una procedura di infrazione. Procedura di infrazione che paradossalmente aiuterà l'Italia, che sarà scontata il prossimo 21 giugno, perché vediamo nel 2023 l'anno scorso, l'Italia è quella che si è indebitata di più: 7,4 % di deficit. Dicevamo, appunto che, ci sarà questo periodo di transizione per i primi tre anni fino al 2027 in cui l'Italia avrà questa procedura e non dovrà rispettare quindi tutte le regole europee. Ci sarà la salvaguardia per le maggiori spese per interessi che non verranno conteggiate. Dunque, questa correzione dei conti pubblici tra i 13 e i 15 miliardi di euro che ha confermato la Presidenza dell'ufficio parlamentare di bilancio che dovremmo trovare di minori spese e nuove tasse, in realtà, abbiamo messo la spunta verde perché questa, secondo lo stesso ufficio parlamentare di bilancio, è già in qualche modo conteggiata nelle previsioni dello stesso governo nel documento di Economia e Finanza. L'evoluzione a legislazione vigente del disavanzo è coerente con il nuovo patto di stabilità. I tagli che dovevamo fare li abbiamo già previsti. Certo questo, se la crescita sarà quella stimata dal governo, se il governo riuscira a fare le privatizzazioni che ha annunciato e se non vorrà confermare a debito tutte le misure che quest'anno ci sono, ma per il 2025 non sono più finanziate a partire dal taglio dei contributi delle tasse per milioni di lavoratori. Quindi, se vorranno essere confermate queste misure, si dovranno trovare i soldi altrove. Perché ricordiamo qui se per i primi tre anni, l'evoluzione del deficit è in linea col patto di stabilità, attenzione anche per i prossimi anni perché se non facciamo nulla, saliamo il debito pubblico schizza al 180%. Mentre le regole europee ci impongono di arrivare al 116% in un paio di decenni. Quindi dovremmo continuare a mantenere i conti in ordine.

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