Nonostante queste parole roboanti, in realtà il rischio per l'Unione Europea è quello di scomparire su questo fronte della rivoluzione tecnologica. Perché i semiconduttori che sono ovunque e poi lo spiegheremo, sono per l'80%, pensate, prodotti in Asia, tra Taiwan e Corea del Sud. E solo invece per il 10%, lo vediamo nel primo cartello, appunto prodotti in Unione Europea. Qual è l'obiettivo? Di portarla al 20%, quindi di raddoppiare questa quota prodotta appunto in Unione Europea, con una sfida nella sfida, perché la produzione globale è attesa a raddoppiare anch'essa e quindi, in volume, bisognerà sostanzialmente fare un amento del + 400%. Davvero una sfida complicata, però su cui l'Unione Europea ci crede, perché ha investito dei soldi: sono 15 miliardi di euro freschi sostanzialmente appena annunciati, che arrivano appunto da contributi privati e pubblici e invece 30 miliardi, che erano già stanziati e che quindi vanno aggiunti, per esempio erano presenti nei Recovery Plan nazionali. Non ci sono però solo i soldi tra le armi dell'Unione Europea per raggiungere questo obiettivo, ma anche un allentamento delle regole sugli aiuti di Stato, quindi la possibilità di sussidiare e di aiutare le imprese che vogliano fare, per esempio, ricerca e sviluppo, ma anche costruire le fabbriche di microchip, che sono molto complicate, richiedono miliardi di euro di investimenti e diversi anni per essere, appunto, completate e anche un controllo dell'export, com'era stato, per esempio, sui vaccini, in cui c'era un controllo della Commissione Europea sulle dosi che venivano e vengono esportate fuori dall'Unione Europea, sullo stesso piano saranno anche i semiconduttori. Perché sono così importanti? Perché ne parliamo? Perché sono ovunque sostanzialmente. Esistono e sono presenti, sono essenziali nella tecnologia di consumo, negli smartphone, nei computer, nei server, nelle fabbriche, quindi per la transizione tecnologica, ma anche per la transizione energetica e quindi per, appunto, l'energie rinnovabili e soprattutto per l'automotive, per rendere elettriche le nostre automobili e sappiamo quanto la carenza di questi semiconduttori ha colpito, appunto, il settore automobilistico europeo, che sappiamo occupa decine di migliaia di persone. Quindi è un piano questo che riguarda la tecnologia, ma anche e soprattutto i posti di lavoro degli Europei.























