32 miliardi, due terzi per contrastare il caro energia, il resto per tutte le altre misure. Questa la fisionomia della manovra per il prossimo anno, la prima del Governo Meloni che con le limitate risorse a disposizione non potrà mantenere tutte le promesse elettorali. I 21 miliardi in deficit per raffreddare le bollette, basteranno solo per qualche mese, a meno che l'inflazione non scenderà bruscamente. Secondo gli ultimi orientamenti, diventa poi più corposo l'aiuto ai dipendenti, visto che insieme alla proroga del taglio al cuneo fiscale del 2% per redditi fino a 35 mila euro, si alza al 3% quello per chi che ne guadagna fino a 20 mila. Per venire incontro alle partite IVA, la Flat Tax al 15% passa da 65 mila a 85 mila euro di ricavi. Cresce anche l'agevolazione fiscale per le bollette delle imprese, sia per le piccole, sia per quelle che consumano molta luce e gas. Verso l'aumento, invece, dell'imposta sugli extra profitti delle società energetiche, e a dicembre si assottiglia lo sconto al distributore da 30,5 centesimi al litro passa a 18,3. Questo bonus è comprensivo dell'IVA, che sarà abbassata al 5% su assorbenti e prodotti per l'infanzia, come biberon e pannolini e allo stesso tempo viene estesa la carta spesa per beni di prima necessità, come pane e latte. Nuova sanatoria per le cartelle esattoriali, cancellate quelle fino al 2015 che non superano 1.000 euro; e sconti su sanzioni e interessi per quelle di importo superiore. Sale a 5 mila euro il tetto all'uso del contante, mentre per le pensioni nel 2023 ci sarà la possibilità di lasciare il lavoro a 62 anni di età, con 41 di contributi. Nel menù anche l'innalzamento degli assegni minimi e una stretta sull'adeguamento all'inflazione di quelli più alti. Il giro di vite sul Reddito di Cittadinanza riguarderà chi può lavorare, con una riduzione quest'anno delle mensilità del sussidio. Sgravi per le imprese che assumono a tempo indeterminato giovani under 36, con già un contratto a tempo determinato o che prendono il Reddito di Cittadinanza.