Manovra, da lotta all'evasione un quarto delle risorse

02 ott 2019
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Oltre 7 miliardi di euro in più. Il Governo vuole premere l'acceleratore sull'evasione fiscale per finanziare un quarto della manovra. Un obiettivo ambizioso, perché significa quasi il 50% in più di quanto ogni anno lo Stato riesce a riprendere da chi non paga le tasse. Il mancato versamento dei vari tipi di balzelli, contributi previdenziali compresi, sfiora i 110 miliardi. Il calcolo è il frutto della media del periodo 2014-2016, dei quali più di 98 miliardi solo di tributi, esclusi quindi i versamenti all'INPS. Insomma, è chiaro che le entrate fiscali che mancano all'appello sono talmente tante che riportarne 7 miliardi nelle casse potrebbe sembrare alla portata di mano, ma nessuno è riuscito a fare un bottino del genere. Vediamo allora quali armi l'esecutivo potrebbe utilizzare. Si è parlato dei pagamenti elettronici. Fare la spesa col bancomat o altri tipi di carte vuol dire lasciare una traccia. Se tutti utilizzassero la moneta elettronica, è il ragionamento, fare il nero sarebbe più complicato. Si pensa quindi di ridurre o cancellare per gli importi più bassi le commissioni che pesano su negozianti e professionisti che hanno il POS, cioè la macchinetta che accetta le carte. Allo stesso tempo si ipotizzano incentivi per chi non usa i contanti. Per esempio uno sconto se si paga col bancomat la pizza al ristorante oppure una detrazione fiscale, cioè un rimborso, se il conto dell'idraulico si salda senza banconote e monete. Il Governo, inoltre, intende introdurre un borsellino elettronico, in pratica una carta da ricaricare coi propri soldi, per chi non ha già quella della banca, sperando così di diffondere questo tipo di pagamenti, visto che l'Italia è tra gli ultimi paesi in Europa per transazioni elettroniche. Un'altra freccia contro l'evasione è la cosiddetta lotteria degli scontrini, già prevista, ma non attuata. Si tratterebbe di dare un bonus al possessore della ricevuta estratta a sorte per stimolare la richiesta della fattura. A tutto questo dovrebbero aggiungersi pene più severe per i grandi evasori del nostro Paese, dove il carcere resta una possibilità remota. E poi ci sono i limiti all'utilizzo del contante. Nel 2016 la soglia è stata innalzata da mille a tremila euro. Forse troppo per scoraggiare gli italiani a tenere in tasca tanta cartamoneta.

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