L'aumento dei contagi per Covid riaccende la tensione sui posti di terapia intensiva, al momento nei reparti attrezzati per i casi più gravi l' 8% è occupato da malati per coronavirus, ma la situazione potrebbe peggiorare, bisogna ricordare che di norma la metà delle rianimazioni sono pieni di pazienti con altre patologie. Vediamo allora cosa è stato fatto negli ultimi mesi, dopo la tragica esperienza della scorsa primavera, il numero di terapie intensive è aumentato, prima dell'arrivo dell'epidemia erano 5179, ora sono 6458, oltre 1000 in più, dunque, ma siamo lontani dagli 8732 letti complessivi che erano stati promessi, a maggio infatti il Governo ha stanziato 1,3 miliardi di euro per incrementare del 70% le terapie intensive, cioè 3500 in più. Inoltre ci sono molte zone del Paese che sono rimaste indietro e solo 3 regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta hanno raggiunto la soglia di sicurezza fissata dal Governo, e cioè 14 posti ogni 100000 abitanti, tutte le altre sono rimaste indietro con casi come quello di Lombardia e Campania che destano qualche timore visto il crescere dei contagi. Entro fine mese dovrebbero iniziare i lavori per rafforzare ancora di più le rianimazioni e c'è da dire che nel frattempo sono raddoppiati i posti di terapia sub intensiva. Quei reparti dove si assistono i pazienti di covid meno gravi, con la speranza che i contagi frenino e non ce ne sia bisogno.