La lotta all'evasione fiscale passa anche dalla moneta elettronica e a dicembre dovrebbe partire un sistema per spingere gli italiani a usare meno banconote, con un premio per chi pagherà con bancomat, carta di credito e altri sistemi digitali nei negozi, esclusi, quindi, gli acquisti on-line. Si chiama cash-back, cioè “contanti indietro” e dovrebbe funzionare così: si otterrà un rimborso pari al 10% di quanto sborsato, ma con un tetto di spesa di 3 mila euro l'anno, che quindi portano il bonus a un massimo di 300 euro. Così se al supermercato si faranno acquisti per 50 euro, si avrà diritto a 5 euro. Non uno sconto immediato. La somma sarà versata in due rate, a giugno e a dicembre. Non si esclude che il credito possa essere superiore ai 300 euro, dipende da quanti italiani cambieranno abitudini e se i 3 miliardi a disposizione abbasseranno. Il nostro Paese è tra quelli che meno utilizza la moneta elettronica in Europa e si stima che se ci allineassimo alla media continentale, potremmo recuperare una parte consistente degli oltre 100 miliardi di euro di tasse non pagate. Ecco perché per promuovere il cash-back ci sarà anche un superpremio: 3 mila euro l'anno per i primi 100 mila italiani che effettueranno il maggior numero di pagamenti elettronici a prescindere dalla cifra spesa. Sostituirà il “Bonus Befana”, mai partito, e sarà affiancato da un'altra misura anti-evasione rimasta finora nel cassetto: la lotteria degli scontrini, c'è fino a 5 milioni di premio per il fortunato possessore della ricevuta d'acquisto estratta a sorte, ma alla riffa potrà partecipare solo chi ha pagato con la carta e non in contanti.