Guerra commerciale, controllo delle telecomunicazioni e spionaggio tra governi. Ci sono tre partite in una, tutte di enorme portata, dietro lo scontro tra Stati Uniti e Cina riesploso clamorosamente con l'arresto della numero 2 di Huawei, il gigante cinese degli smartphone ma anche delle reti di TLC. Proprio mentre Trump e Xi Jinping negoziano una tregua sulla battaglia dei dazi, lo scontro tra le due super-potenze sta facendo un salto di qualità: non più "solo" (tra virgolette) braccio di ferro su merci come automobili e lavatrici, ma anche e soprattutto lotta per il controllo delle telecomunicazioni: i governi occidentali (compresa l’Italia) stanno per passare alle reti di quinta generazione per la telefonia mobile, il 5G, e stanno negoziando anche con Huawei, che è all’avanguardia nel settore. Alla Casa Bianca questo sembra non piacere: lo scontro infatti, toccando le telecomunicazioni, non è più solo sul piano commerciale ed economico, ma soprattutto sul pian del predominio politico.