Dopo l'ascesa al trono formale dello scorso primo maggio, oggi l'imperatore Naruhito, il 126esimo della sua dinastia almeno secondo la leggenda, è stato ufficialmente proclamato imperatore, anzi, si è autoproclamato con una cerimonia molto intima. La mattina alle 9:00 si è recato nei templi interni al Palazzo Imperiale per annunciarlo alla Dea del sole e poi all'una di pomeriggio, orario giapponese, davanti a circa 2 mila ospiti, di cui 400 ospiti stranieri, per confermare la sua intenzione, così dice la dichiarazione ufficiale, di diventare il 126esimo imperatore del trono del crisantemo. Due troni molto belli, antichi, che vengono dall'antica reggia di Kyoto, sono stati smontati e portati apposta qui per la cerimonia. Uno più grande, quello dell'imperatore, 7 tonnellate per 6,3 metri di altezza, quello un po' più piccolo di Masako, “la principessa triste”, come è stata definita per tanti anni, perché era entrata in depressione subito dopo il matrimonio e anche per le pressioni che aveva ricevuto per non aver regalato, dato un figlio maschio all'imperatore. Adesso tutto è risolto perché il principe ereditario Akishino ha dato invece alla famiglia un nipotino maschio. Nel suo discorso molto scarno, ovviamente letto perché preparato e concordato con il Governo, l'imperatore Naruhito ha confermato di voler restare sulle tracce del padre, il primo ad aver espresso rimorso sincero, franco nei confronti dei fatti della guerra e il primo ad aver citato ufficialmente che la pace regni non soltanto in Giappone, ma nel mondo intero.