Usa: a Indianapolis corso universitario contro Trump

10 mag 2017
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Quando nel 1855 l’editore e procuratore filantropo Ovid Butler decise di fondare a Indianapolis la sua Università, lo scopo era anzitutto uno: creare un centro culturale libero e attivamente schierato contro la schiavitù. Dopo oltre un secolo e mezzo, l’Ateneo è diventato un punto di riferimento in Indiana, con una storia importante alle spalle, non solo anti segregazionista, ma anche attenta alla parità di genere. È stata la terza Università del Paese ad ammettere sia donne che uomini, e soprattutto è stata la prima ad aprire una cattedra anche alle donne. Attualmente, gli studenti sono circa 5.000 e sessanta i corsi di laurea, senza contare gli sport, in particolar modo il basket, con la squadra dei Bulldog che regala molte soddisfazioni ed è riuscita a far arrivare recentemente due dei suoi ragazzi fino all’NBA. Una buona università, dunque, anche se lontana dalle prime dieci del Paese, un’Università che è finita però recentemente nelle cronache nazionali per un corso che verrà insegnato il prossimo semestre. Trumpismo e democrazia: questo il titolo del corso che ha fatto molto scalpore e che sarà insegnato qui, alla Butler University il prossimo anno. Un corso, si legge nella descrizione, in cui si affronterà anche la questione del sessismo, della misoginia, ma anche il modo per evitare che Trump possa mettere a rischio la democrazia americana. In realtà, le cose come stanno esattamente così, ha spiegato l’Università in un comunicato, e come ci ha anche dichiarato lo stesso direttore della Comunicazione, Mark Allen, c’è soprattutto una cosa alla base di tutto questo: la libertà dei professori di poter scegliere quali corsi insegnare: “Non posso darle molti dettagli perché il corso è ancora in fase di preparazione. Noi abbiamo vari corsi su temi specifici, a discrezione dei professori che devono scriverlo e proporlo. Non si tratterà comunque di un corso obbligatorio; se uno studente non vuole farlo, vorrà dire che non lo sceglierà”. Ma questa Università è liberal o conservatrice? “Qui non siamo molto politicizzati, anzi, direi che siamo alquanto imparziali. Basti guardare ai nostri speaker negli anni: ne abbiamo avuti di democratici, certo, ma da noi sono venuti anche Colin Powell, George Bush padre”. Certo, la decisione di introdurre questo corso, fra l’altro nell’Università dello Stato da cui proviene il vicepresidente Mike Pence, uno Stato in cui Trump ha vinto a mani basse durante le scorse elezioni, resta controversa. Ma la Butler difende oggi, come quando fu fondata, la libertà didattica del personale accademico che, precisa Marchal Allen rimane una delle ragioni principali per cui uno studente dovrebbe scegliere Butler: “Qui si può avere un’ottima educazione, e poi sarai con i professori che si prendono veramente cura dei loro studenti, che per loro ci sono sempre. La nostra istruzione non si ferma alle classi o ai singoli corsi”.

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