Abbiamo raccontato le storie delle famiglie italiane bloccate nel loro percorso di adozione dallo scoppio della guerra in Ucraina, il trasferimento dei bambini in Polonia, le difficoltà burocratiche che sembravano non finire mai, ma Maura e Marco, insieme a molte altre coppie, hanno vinto la loro battaglia e in questa vacanza c'è Mirko con loro. "Come si è sbloccata la situazione?" "Allora, l'Ucraina ha messo a punto una procedura, particolare, lunga, farraginosa, che ha permesso a tutte le coppie italiane, che come hanno detto loro, i cui bambini avevano conosciuto i genitori, di poter concludere. Prima di tutto ci hanno permesso di andare a trovarli. Siamo andati ad aprile e anche a maggio e poi hanno fatto sì che, chi non aveva consegnato i documenti, li consegnasse e ci hanno fatto le udienze on-line". "... ci ha dato l'autorizzazione per l'entrata in Italia". Così La vita di Mirko, oggi, è come dovrebbe essere la vita di ogni bambino. "1, 2, 3, 4, 5, 6". Studia la lingua, ma soprattutto gioca. Adora il pallone, si stringe ai suoi affetti più cari. "Come vi sentite oggi?" "Boh. Ora devo capire cosa fare da grande, capito. No ci sentiamo bene. Ci sentiamo assolutamente sollevati. Tranquilli, sollevati, tutto quello che c'è di sentimento positivo in noi c'è. Ci sentiamo parecchio, ma parecchio carichi di responsabilità". "Io mi sento già famiglia, per me è la mia famiglia, ecco, è il mio bambino e la nostra famiglia". "Ciao". "Ciao".